Dopo il caso Quarto, Chi ne esce più forte? M5s o PD?

martedì 9 giugno 2015

Buzzi inguaia Marino e il Pd: 'Il governo cadrà su Mineo'


L'interrogatorio a Salvatore Buzzi potrebbe davvero inguaiare il Pd. Non solo per le dichiarazioni del boss delle cooperative al sindaco Marino, ma soprattutto per la vicenda dell'appalto alla Cara di Mineo: Buzzi si è mostrato titubante di fronte ai PM e ha affermato che se dovesse parlare potrebbe cadere il governo. Scrive Massimo Malpica su Il Giornale:

Tre ore e quarantacinque minuti di serrato faccia a faccia tra Salvatore Buzzi e i pm di Mafia Capitale. Ecco la versione di Buzzi: dichiarazioni spontanee del capo della coop 29 Giugno, che il 31 marzo scorso ha voluto dire la sua sulle contestazioni della procura di Roma, di fronte ai pm Michele Prestipino e Giuseppe Cascini.

In quell'incontro, i cui contenuti sono stati trascritti in 110 pagine, Buzzi parla di tutto. Dei suoi rapporti con Massimo Carminati (che ieri, interrogato in videoconferenza, ha definito «una brava persona»), degli agganci con la politica, degli appalti. Difende se stesso e il lavoro della coop. E, anzi, punta il dito contro altri. Su Mineo, addirittura, ipotizza che, se dice quello che sa, «cade il governo». E se la prende anche con la giunta capitolina di Ignazio Marino.

Buzzi: "Su Mineo casca il governo"



"Parlando di immigrati, Buzzi accenna all'appalto del Cara di Mineo, vicenda per la quale in Sicilia è indagato il sottosegretario all'agricoltura Giuseppe Castiglione (Ncd). Sul punto Buzzi sembra stranamente titubante: «C'avrei da parlare di Mineo, dottore, però Mineo non è competenza vostra. Mineo è competenza di Catania». I pm gli ricordano che «può dire tutto quello che vuole, che lei ritiene utile per la sua difesa», ma lui spiega: «Mi ci dovete far pensare un attimo... perché su Mineo casca il governo». Per i pm sono «frasi inutili». «Noi - dicono - facciamo i magistrati». Il capo della 29 Giugno sembra impaurito. «Io potrei, cioè, se possiamo spegnere (il registratore, ndr ) glielo dico». I magistrati ovviamente non ci stanno, ma Buzzi ci riprova: «Dott Cascini, se lo può spegnere un secondo parliamo». «Non si può!», risponde Prestipino. E Buzzi cambia argomento. Solo a fine verbale, dopo una pausa di 15 minuti col suo legale, torna a parlare della vicenda. Raccontando quello che ha saputo da Odevaine. E cioè che nel 2012 «il Comune, il Consorzio indice la gara, e il Castiglione, insomma, che credo sia fortemente interessato a questa cosa, fa sì che la gara venga poi aggiudicata, almeno così... venga, insomma, indicato chi è il soggetto che dovesse vincere la gara». Idem nel 2014, quando, continua Buzzi, «la gara è stata riaggiudicata con un bando sartoriale, come dice Cantone», perché «se tu mi prevedi un bando che doveva avere il centro cottura a 20 km, e ce l'ho solo io il centro cottura a 20 km, solo io possono partecipare. Nessuno poté partecipare, questo è quello che mi ha raccontato Odevaine. È la gara da 150 milioni di euro, eh?».

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