"I talk show stanno morendo di asfissia di ascolti. Accompagnano in questo, in modo naturale e parallelo, il percorso della disaffezione al voto alla politica", scriveva Grillo sul Blog. Il leader 5 Stelle proseguiva:
Il punto G, quello che ti dà l'orgasmo nei salotti dei talk show. L'atteso quarto d'ora di celebrità di Andy Warhol. A casa gli amici, i parenti applaudono commossi nel condividere l'emozione di un'effimera celebrità, sorridenti, beati della tua giusta e finalmente raggiunta visibilità. Seduto in poltroncine a schiera, accomunato ai falsari della verità, agli imbonitori di partito, ai diffamatori di professione, devastato dagli applausi a comando di claque prezzolate.
Soggetto, bersaglio consapevole ben pettinato alla bisogna che porge il lato migliore del proprio profilo alla morbosa attenzione di cameraman che ti inquadrano implacabili se annuisci quando enuncia le sue soluzioni un qualunquemente stronzo. Lì, in una gabbia di un circo, come su un trespolo, muto per ore, povera presenza rituale di cui si vuole solo lo scalpo, macellato come un agnello masochista, rispondi per i quattro minuti che ti sono concessi a domande preconfezionate poste da manichini al servizio dei partiti. Pretoriani dell'informazione il cui unico compito è perpetuare l'esistenza del Sistema attraverso l'ultimo strumento di mesmerismo mediatico rimastogli: la televisione.
A pensarla così è anche il celebre attore Gigi Proietti che, ospite da Lilli Gruber lo scorso anno, aveva definito i talk show dei palcoscenici sui quali recitano maschere, molto abili nell'arte della finzione.
"Sembrano maschere, riempite ed interpretate di volta in volta ... Un politico fa più di 1000 ore televisivo all'anno ... Volevo smettere di vedere i talk show politici, poi dopo ci ho ripensato perché, da un punto di vista politico i contenuti non mi interessano più, ma l'aspetto attoriale professionalmente ... si tratta di una scuola straordinaria. Della gente bravissima che sa usare le telecamere, sa quando è inquadrata, va su con la voce. Nelle scuole di recitazione farei studiare i talk show".
"Sembrano maschere, riempite ed interpretate di volta in volta ... Un politico fa più di 1000 ore televisivo all'anno ... Volevo smettere di vedere i talk show politici, poi dopo ci ho ripensato perché, da un punto di vista politico i contenuti non mi interessano più, ma l'aspetto attoriale professionalmente ... si tratta di una scuola straordinaria. Della gente bravissima che sa usare le telecamere, sa quando è inquadrata, va su con la voce. Nelle scuole di recitazione farei studiare i talk show".
Nessun commento:
Posta un commento