Dopo il caso Quarto, Chi ne esce più forte? M5s o PD?

sabato 27 giugno 2015

Riforme, Di Maio: “Da presidente non avrei consentito di riformare la Carta di notte"


"Al Presidente della Repubblica diremo di tutelare le opposizioni perché le minoranze hanno il dovere di controllare la maggioranza e soprattutto di stimolarla verso le priorità del Paese". Così il Vicepresidente della Camera Luigi Di Maio dopo la bagarre a Montecitorio dei giorni scorsi. 

Martedì Sergio Mattarella riceverà le opposizioni e il Movimento 5 Stelle andrà al Quirinale per sottolineare l'importanza del reddito di cittadinanza ma soprattutto per chiedere al Capo dello Stato di tutelare la funzione delle opposizioni. "Il governo si riunisce di notte perché è l'unico modo per non far capire ai cittadini che Renzi sta portando la classe politica più indagata d'Italia (i consiglieri regionali, al centro di numerose inchieste, ndr) nel Senato - spiega Di Maio - Per far diventare Palazzo Madama un luogo di persone ancora più corrotte. Se lo sapessero i cittadini assedierebbero il Parlamento". 

Il parlamentare pentastellato aggiunge: "Se fossi stato il presidente della Camera non avrei consentito che la riforma della Costituzione si facesse di notte sotto lo sguardo attento di Matteo Renzi". Poi conclude: "Io critico queste riforme perché hanno impantanato il Parlamento per un anno quando qui c'era da abolire l'Irap, da abbassare la tassazione sulle imprese e da fare il reddito di cittadinanza". 

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