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lunedì 29 giugno 2015

Crisi Grecia, che succede all'Italia se Atene fallisce: addio al credito da 65 miliardi di euro


Il default della Grecia, che in queste ore si fa sempre più vicino alla luce della rottura delle trattative tra Ue, Fmi e il governo ellenico, metterebbe l'Italia e l'intera Europa di fronte a uno scenario caratterizzato da ripercussioni sul fronte del debito. Per quanto riguarda l'Italia l'impatto sarà equivalente all'esposizione del Paese verso Atene, che è di circa 65 miliardi: il debito italiano salirebbe, quindi, di questa cifra rispetto ai 2.194,5 miliardi di euro registrati ad aprile dalla Banca d'Italia. 

Un credito, quello che l'Italia vanta nei confronti della Grecia, che si articola nelle seguenti voci: 23,3 miliardi concessi attraverso il fondo salva-Stati Efsf, 14,2 miliardi con l'Esm e 10 miliardi erogati al governo greco attraverso la formula dei prestiti bilaterali. Sono poi da aggiungere i fondi elargiti al governo ellenico dalla Banca centrale europea a cui l'Italia partecipa con un'esposizione di circa 6,6 miliardi di euro: la Banca d'Italia potrebbe quindi perdere quasi 11 miliardi della quota della linea di liquidità Ela. Impatto molto contenuto per le banche italiane, la cui esposizione, come ha riferito il presidente dell'Abi, Antonio Patuelli, è inferiore a un miliardo di euro. In caso di Grexit, sarebbe l'intera Unione europea a risentirne dato che detiene il 44% del debito pubblico greco attraverso il meccanismo europeo di stabilità, suddiviso tra i vari Stati membri. In testa c'è la Germania: i tedeschi hanno una quota del debito greco pari al 27%, seguiti dalla Francia (20%), che precede l'Italia (18%) e la Spagna (11,9%). (LiberoQuotidiano)

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