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mercoledì 2 settembre 2015

Odevaine vuota il sacco: 'Con il business profughi gli alfaniani beccano i voti'


Emergono dettagli inquietanti sul business degli immigrati, ce ne parla Anna Maria Greco su Il Giornale: 

Ci sono soldi, tanti e in contanti nell'affare del Cara di Mineo, ma c'è anche lo scambio dei voti, il ribaltamento del quadro elettorale a favore di Ncd, nei comuni del catanese.

Luca Odevaine viene interrogato a Roma dai pm l'11 luglio e ricostruisce tutta la storia di quello che definisce «il centro migliore d'Europa» per gli immigrati.

Agli arresti da dicembre con l'accusa di corruzione per Mafia capitale, l'ex vicecapo di gabinetto di Veltroni, poi diventato esperto di protezione civile e della gestione dei rifugiati, dice di voler collaborare ma più volte i magistrati devono inchiodarlo a responsabilità che cerca di minimizzare, correggere le sue dichiarazioni citando le intercettazioni, incalzarlo per fargli fare delle chiare ammissioni. E il quadro che traccia è di affari che s'intersecano alla politica.

«I nove comuni che componevano il consorzio - afferma Odevaine - erano sostanzialmente tutti più o meno di centrosinistra, alcuni con liste civiche, uno più vicino a Rifondazione che infatti poi non partecipa al consorzio. ...Improvvisamente invece diventano, tranne uno, quasi tutti di centrodestra». Meglio, del Nuovo centrodestra. «Nelle ultime elezioni a livello nazionale - aggiunge, nelle dichiarazioni messe a verbale - credo che l'Ncd ha preso, non so, il 4,90-3,90, il 4 per cento e in quella zona ha preso più del 40 per cento, in quei comuni». Parla delle europee del 2014, quando il partito di Angelino Alfano era già nel governo di Matteo Renzi.

Il centro di Mineo, al quale Odevaine è stato inviato dal prefetto Gabrielli come consulente del consorzio di 9 comuni che lo gestisce, diventa così strumento di una grande operazione politica in Sicilia.

Dal 2011 le tre gare, con appalto pilotato disegnato su misura per far vincere il gruppo di coop legato a Comunione e Liberazione e poi la trattativa privata con l'imprenditore proprietario dell'area Pizzarotti, hanno al centro il sottosegretario alfaniano Castiglione. Lui, dichiara Odevaine, ha gestito «l'operazione politica», di cui è stato «regista» Paolo Ragusa, sindaco-ombra di Mineo e presidente di Sol. Calatino, una delle imprese e poi dello stesso consorzio Ati che le riuniva tutte.
 

(Libero)

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