Rapporto Caritas 2015: da Renzi solo interventi “marginali” su povertà. “Maggiore attenzione grazie ai 5 Stelle”
Il governo Renzi ha introdotto qualche “avanzamento marginale” nel sostegno al reddito, ma finora non si è “discostato in misura sostanziale dai suoi predecessori” e ha confermato la “tradizionale disattenzione della politica italiana nei confronti delle fasce più deboli”. E’ il giudizio severo della Caritas Italiana nel Rapporto 2015 ‘Le politiche contro la povertà in Italia“, presentato oggi a Roma. Il rapporto contiene un altro giudizio politico non consueto per un organismo che è diretta emenazione della Chiesa: se negli ultimi mesi “è cresciuta nel dibattito politico” l’attenzione verso la lotta all’indigenza, è “merito soprattutto del Movimento 5 Stelle“, che ha fatto “della lotta alla povertà, attraverso il reddito di cittadinanza, una propria bandiera”. Per il resto, l’unica misura stabile introdotta dal 2007, cioè nel periodo di crisi, “è stata laSocial Card, attiva dal 2008, che non ha modificato in misura significativa il quadro delineato, data l’esiguità tanto degli importi previsti quanto del numero di poveri raggiunti”. Intanto, però, sono state “ulteriormente indebolite dalle politiche di austerità rivolte ai Comuni, che li hanno portati a contrarre la loro spesa sociale, già molto scarsa”. Di conseguenza, “oggi ci troviamo di fronte a una povertà diffusa e a un welfare pubblico ancora del tutto inadeguato”. Se ora l’interesse del Parlamento su questo fronte pare crescere, il merito va ai già citati 5 Stelle, ma anche a “Sel, autorevoli esponenti della Lega Nord così come del Partito Democratico“, che “si sono espressi a favore di un intervento strutturale in materia”.
I POVERI ASSOLUTI? RADDOPPIATI. “I più recenti dati Istat ci dicono che la povertà assoluta in Italia ha smesso di crescere”, si legge nella presentazione del rapporto. “Per la prima volta dal 2007, infatti, nel 2014 la percentuale di persone colpite si è stabilizzata rispetto all’anno precedente: nel 2014 erano il 6,8% del totale mentre nel 2013 il 7,3%”. Ma la situazione è meno rosea di quanto sembri: “Se confrontiamo il 2014 con il 2007, ultimo anno prima dell’inizio della crisi, si osserva che il numero delle persone in povertà assoluta è salito dal 3,1% al 6,8% del totale. Rispetto all’Italia pre-recessione, dunque, i poveri in senso assoluto sono più che raddoppiati”.
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