Dopo il caso Quarto, Chi ne esce più forte? M5s o PD?

sabato 12 settembre 2015

ULTIM'ORA - Il Governo Renzi rischia il crollo! Il PD si cautela e sceglie chi sarà il suo succcessore


Sulla riforma del Senato, Matteo Renzi prende tempo. La fa slittare, temendo imboscate o, semplicemente, temendo di non avere i numeri, circostanza che farebbe crollare il suo governo così come crolla un castello di carte. A rendere ancor più complesso lo scenario, le insistenti voci degli alfaniani pronti ad abbandonare Ncd per far rotta su Forza Italia, compromettendo la risicatissima maggioranza a Palazzo Madama in modo, probabilmente, definitivo. E il fatto che la fronda esista lo ha confermato lo stesso Angelino Alfano, il quale, sprezzante, si è rivolto ai ribelli affermando: "Facciano quello che vogliono. Io per le riforme appoggio il Pd". Ma il punto, ora, è capire se queste riforme - ddl Boschi sulla riforma del Senato in primis - abbiano margini per vedere la luce.
Scenari - Non si può escludere nulla. Soprattutto non si può escludere che il governo capitoli a breve, anzi a brevissimo. Ed è per questo che dal Colle arrivano chiarissimi messaggi da Sergio Mattarella, che non ha intenzione alcuna di sciogliere le Camere in caso di "crac" parlamentare. La soluzione più accreditata, dunque, sarebbe quella di un nuovo governo, guidato da un nuovo premier. Un dissidente democratico anonimo, interpellato da Affaritaliani.it, già pregusta il momento in cui Renzi verrà messo all'angolo, pur mostrandosi scettico: "Voglio proprio vederlo salire al Quirinale a dimettersi. Sono democristiani quelli che comandano al Nazareno - prosegue -, e fino all'ultimo cercheranno un compromesso". Su Mattarella, ribadisce che "non scioglierà mai le Camere con due leggi elettorali diversi. E questo il premier lo sa benissimo".
Candidati - Impazza, dunque, già il toto-nomi. Chi, eventualmente, dopo Renzi a Palazzo Chigi? Secondo indiscrezioni di stampa, confermate anche dal "democratico anonimo", Mattarella starebbe pensando a Graziano Delrio, pur sempre uno della vecchia guardia renziana, ma oggi un poco più lontano da Renzi rispetto agli esordi e, per certo, meno indigesto di Renzi stesso per la minoranza Pd. Vi è poi un secondo nome che si rincorre con insistenza, anche se per l'assoluta vicinanza al premier l'operazione sarebbe più complessa:Maria Elena Boschi. Stimata da Mattarella, sarebbe il primo premier donna in Italia, certo una novità significativa. Il problema, però, è che con l'ascesa delle titolare delle Riforme a Palazzo Chigi la traiettoria del governo cambierebbe di poco, anzi di pochissimo, e il rischio sarebbe quello di prolungare il possibile stallo al quale l'esecutivo Renzi sarebbe molto vicino.

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