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martedì 6 ottobre 2015

"L'Italia è in guerra". Il messaggio di Beppe Grillo


L'Italia bombarderà l'Iraq in funzione anti Isis. E' un'azione di guerra e come tale dovrebbe essere discussa e approvata dal Parlamento, non in modo autonomo da un governo prono alla Nato. Vale la pena di ricordare che, solo qualche giorno fa, i caccia della Nato hanno bombardato per più di mezz'ora il centro traumatologico di Medici Senza Frontiere a Kunduz City,sono state uccise oltre venti persone tra cui tre bambini. Secondo Medici senza frontiere (Msf) ci sono tra le vittime: otto infermieri, tre medici, sei guardie di sicurezza e un farmacista.

L’Alto commissario delle Nazioni Unite (ONU) per i diritti umani, Zeid Ràad al-Hussein, ha definito il bombardamento un atto “assolutamente tragico, ingiustificabile e possibilmente anche criminale“. Il portavoce delle forze armate americane in Afghanistan, Brian Tribus, ha ammesso che l’attacco “potrebbe avere causato danni collaterali ad una struttura medica della città”. Il governo di Kabul ha dichiarato che nell’ospedale erano nascosti 10-15 talebani. Sia Msf (che ha lasciato definitivamente Kunduz City)che il portavoce dei talebani hanno negato tale presenza. Siamo arrivati al paradosso che per aiutare i profughi (a casa loro, sic) li stiamo bombardando. Francia, Nato, e Russia stanno giocando al tiro a bersaglio. L'Italia deve rivedere il suo ruolo nella Nato.
L'Italia non può entrare in guerra senza che prima non ci sia stato un dibattito parlamentare, un'approvazione da parte del Parlamento e un'approvazione da parte del Presidente della Repubblica. Mattarella dove sei? Pacifisti con le bandiere arcobaleno dove siete finiti? A girare le frittelle con Verdini e il Bomba (in nomen omen) alle feste dell'Unità? Beppe Grillo

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