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martedì 3 novembre 2015

Truffa all’Inps, ispezioni nelle aziende gonfiate per intascare premi: “Bonus per 360 milioni a ispettori e dirigenti”


I numeri dell’inchiesta sull’Inps fanno impressione. Come il fiume di denaro che l’attraversa: 2118 persone in tutt’Italia rischiano un avviso di garanzia per truffa aggravata e falso ideologico. Sono 1511 ispettori del lavoro, 53 dirigenti di prima fascia e 554 dirigenti di seconda fascia che solo nel 2012 avrebbero intascato ‘premi produzione’ dai 6600 euro ai 58.000 euro annuali. Premi che in alcuni casi andavano ad aggiungersi a stipendi di 270.000 eurolordi. Premi collegati alle ispezioni antifrode nelle aziende che simulavano assunzioni fittizie per ottenere, e far ottenere, prestazioni previdenziali non dovute. Gli investigatori sono convinti che un numero imprecisato, ma enorme, di ispettori e dirigenti Inps ancora da identificare avrebbero barato sulle cifre degli accertamenti conclusi con la contestazione di contratti di lavoro fasulli, e sui meccanismi dell’audit interno.
In un database informatico Inps sarebbe stato immesso il dato reale. In un altro, parallelo, il dato veniva aumentato artificiosamente. E pure di molto. Solo in Campania, nel 2012, il primo database VG00 indicava un dato di 8170 contestazioni di assunzioni fittizie. Ma i bonus sarebbero stati calcolati su un altro database con un dato quintuplicato: 43039 contestazioni. Ed è su quest’ultima cifra, gonfiata come una zampogna, che l’Inps ha erogato – ma sarebbe meglio dire, si è auto erogato – somme a titolo di “retribuzione di risultato” o “incentivo alla produttività” perché, come è ovvio, stanare le finte assunzioni comporta un risparmio per le casse dell’ente previdenziale.
Ma ora va a capire se è stato davvero un risparmio, perché la minuscola e periferica Procura di Nocera Inferiore (Salerno), pmRoberto Lenza, sta affondando le mani in quello che potrebbe essere uno dei più colossali imbrogli della storia della pubblica amministrazione. E nei giorni scorsi ha perquisito la sede centrale Inps di Roma e acquisito documenti tra le diciannove sedi capoluogo di regione per estrarre file e analizzare una montagna di carte. Si cercano riscontri ad una pista emersa dall’ascolto di alcune intercettazioni. Telefonate agli atti di inchieste locali su ditte di pulizia dell’agro nocerino che truccavano assunzioni per far erogare maternità e sussidi di disoccupazione.
Un paio di persone hanno parlato di “7000 assunzioni fittizie” che non sapevano come “piazzare”. Il resto si scoprirà. E scatteranno gli avvisi di garanzia, anche a tutela delle persone indagate, che il pm Lenza intende ascoltare al più presto. Il sospetto della Procura guidata da Gianfranco Izzo è che il meccanismo si sia alimentato grazie alla connivenza di chi avrebbe dovuto controllare e non ha controllato. E grazie a chi avrebbe dovuto vigilare sulla correttezza delle procedure e non lo ha fatto. Beneficiando anche lui dei ‘bonus’ economici. Somme considerevoli che si andavano ad aggiungere a stipendi già sontuosi.
L’informativa del nucleo di polizia giudiziaria della Procura nocerina, che IlFattoQuotidiano.it ha potuto visionare, rivela con precisione le cifre erogate a titolo di premio dall’Inps ai propri dirigenti e ispettori nel 2012 e 2013. “Il dato di conto annuale certificato dagli organi competenti”, e fornito al pm, riferisce per il 2012 di 2.921.581 euro complessivi per i dirigenti di prima fascia,32.142.556 euro per i dirigenti di seconda fascia, 170.053.207 euro per il personale di area C, dove sono distribuiti gli ispettori di vigilanza. Nel 2013 si sale a 3.171.320 euro per 51 dirigenti di prima fascia e si scende a 26.496.169 euro per 528 dirigenti di seconda fascia e a 126.148.741 euro per il personale di area C. Il totale supera i 360 milioni di euro. Nei prossimi giorni il pm inizierà a sentire i primi testimoni sulle anomalie riscontrate.

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