Dopo il caso Quarto, Chi ne esce più forte? M5s o PD?

martedì 17 novembre 2015

Comunali Roma, l’idea di Vittorio Feltri: “Mettiamo alla prova il M5S”



Le comunali Roma saranno la prossima primavera ma i sondaggisti hanno già individuato il prossimo vincitore: il M5S di Beppe Grillo. Dal Pd a Forza Italia, tutti sono preoccupati da un’eventualità del genere. Tutti ma non Vittorio Feltri che in un editoriale apparso oggi su Il Giornale, lancia la sua personale sfida al Movimento.
C’è chi è terrorizzato che il M5S vinca le elezioni amministrative (anticipate) a Roma. I sondaggisti, per quanto un po’ in disgrazia negli ultimi tempi, sostengono che l’ipotesi non è improbabile. Mettiamo che abbiano ragione. A nostro giudizio non sarebbe una iattura.
Non lo diciamo perché tifosi di Beppe Grillo, ma per altri motivi che andiamo ad illustrare. Sindaco e giunta, se pentastellati, sarebbero finalmente indotti a dimostrare le loro capacità in una metropoli nell’ occhio del ciclone, addirittura la capitale, che ha attraversato un periodo nero del quale è stato raccontato tutto, provocandoci l’ orticaria e non solo quella.
comunali roma, il deputato del movimento 5 stelle in transatlantico

Comunali Roma, gli scenari

Vittorio Feltri ipotizza due scenari qualora Roma cadesse nelle mani dei Cinque Stelle.
Due sarebbero gli scenari. Il primo è che i grillini rivelino di essere all’ altezza del mandato ricevuto dagli elettori e che, pertanto, risolvano i problemi della città che altri partiti hanno invece aggravato con conseguenze disastrose. Saremmo stupiti, ma anche soddisfatti. Benvenuto chiunque sia in grado di badare alla cosa pubblica. In politica non serve essere schizzinosi né, tantomeno, diffidenti in base a pregiudizi.
Poiché simile eventualità ci sembra però irreale, tenuto conto che il M5S, laddove è stato chiamato a trasformarsi in classe dirigente ha fallito, pensiamo che con i grillini le grane della capitale rimarrebbero tali e quali. E allora avremmo raggiunto un grande risultato lo stesso. Infatti, il M5S, sconfitto sui piano operativo, perderebbe ogni chance per imporsi alle successive elezioni politiche, previste per il 2018. Cosicché il Pd di Matteo Renzi e il centrodestra di Matteo Salvini-Silvio Berlusconi, in caso di ballottaggio (se l’ Italicum non sarà modificato), si troverebbero a competere tra loro senza un terzo incomodo.
(FONTE NOTIZIA)

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