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Renzi bulimico di potere, voleva Roma sotto il suo diretto controllo e se l'è presa. Chi non si adegua viene bandito. E' un attacco violento in pieno volto quello sferrato dall'ex sindaco di Roma Ignazio Marino al presidente del Consiglio Matteo Renzi: "Il Presidente del Consiglio potrebbe e dovrebbe esercitare maggiore rispetto. Continua a dire "basta polemiche", ma poi insiste negli insulti e nelle provocazioni. Non si rende conto, o forse non gli interessa, che insultando me insulta le centinaia di migliaia di cittadini che mi hanno scelto come sindaco prima alle primarie, poi al primo turno ed infine al ballottaggio", scrive Marino su facebook.
"Ignora le numerose manifestazioni di sostegno che in migliaia mi stanno dedicando. È del tutto evidente che Renzi mi attacca e offende sul piano personale per coprire con la "damnatio memoriae" una spregiudicata operazione di killeraggio che ha fatto esultare i tanti i potentati che vogliono rimettere le mani sulla città", continua l'ex sindaco.
"Occorre invece ristabilire la verità: Renzi voleva Roma sotto il suo diretto controllo e se l'è presa, utilizzando il suo doppio ruolo: come segretario del partito ha voluto che i 19 consiglieri del PD si dimettessero, come Presidente del Consiglio ha sostituito il sindaco, legittimamente eletto, con un prefetto, certamente persona degnissima, che farà capo come dice la legge allo stesso Presidente del Consiglio. Assistiamo a una pericolosa bulimia da potere, che elimina gli anticorpi democratici. Il messaggio è chiaro: chi non si allinea, chi non ripete a pappagallo i suoi slogan viene allontanato o addirittura bandito. Nel parlo stasera a "Di Martedì" su La7".
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