Nel suo editoriale giornaliero per ilFattoQuotidiano.it il giovane filosofo che ha incantato tutti nelle sue apparizioni in tv massacra pesantemente Salvini e la Lega.
Riportiamo il suo virgolettato:
"In fondo, v’era da aspettarselo. È un copione che si ripete da anni, sempre uguale a se stesso: l’ideale arma di distrazione di massaper ottundere programmaticamente le coscienze e dirottare l’attenzione su contraddizioni estinte, di modo che mai si possano vedere quelle che insanguinano il presente.
La piazza di Bologna, ove si erano dati convegno salviniani e altri esponenti dell’armata Brancaleone di una destra che si stenta a capire in cosa si identifichi se non nel mercato, è degenerata nell’ennesimo, patetico teatrino dello scontro in ritardo tra fascistie antifascisti: e questo – non è superfluo notarlo – a settant’anni dalla fine del fascismo reale.
E così, ancora una volta, si è creata l’impressione generalizzata che il pericolo primo e primissimo sia, in questo Paese, il fascismo mussoliniano e non la dittatura dei mercati e il classismo capitalistico, il folle dogma della crescita senza limiti e le derive oligarchico-finanziarie dell’Unione Europea, la disoccupazione e l’assalto del neocapitalismo al lavoro; non il Ttip e il gruppoBilderberg, ma sempre e solo l’eterno nemico fascista, l’alibi ideale per lottare contro nemici morti e sepolti e non dire nulla su quelli in carne e ossa.
Insomma, l’ennesima carnevalata, giusto per evitare di parlare di questioni serie. E il circo mediatico rilancia con entusiasmo, giubilante all’idea di chiacchierare dell’inutile. Chiacchiera, curiosità, equivoco: ecco il segreto della società di massa e della democratica non-libertà. Parlare di tutto senza comprendere nulla; su tutto equivocare, destare la curiosità sulle sciocchezze più macroscopiche, di modo che l’attenzione mai cada, casualmente, su questioni di rilievo. Et voilà, il gioco è fatto.
La piazza di Bologna ce ne ha dato un tragico esempio. Da una parte,salviniani ruspanti (è il caso di dirlo!) che brillano per coerenza: parlano di sovranità nazionale, loro che del tricolore volevano servirsi a mo’ di carta igienica; dicono pubblicamente che occorre uscire dall’euro, e poi rassicurano privatamente gli imprenditori circa la loro volontà di mantenere il sistema euro. Vogliono, da veri ruspanti, usare la ruspa contro i deboli e mai – chissà perché… – verso i poteri forti e i signori della finanza.
Dall’altra parte della barricata, pseudoantagonisti che pensano – ci sono o ci fanno? – che il fascismo mussoliniano sia alle porte, e non si accorgono che il manganello oggi ha cambiato forma ed è quello della violenza economica e del precariato, dei tagli lineari ai salari e delle sacre leggi neodarwiniane della competitività neoliberista. Di questo secondo manganello, ovviamente, non dicono nulla, presi come sono dai fantasmi del passato e dall’“antifascismo archeologico” (la formula, insuperabile, è di Pasolini). E non si accorgono che l’antifascismo, sacrosanto ai tempi di Gramsci, diventa oggi uno strumento al servizio del neoliberismo e del suo costante dirottamento delle armi della critica verso contraddizioni estinte.
E intanto il potere trionfa, incredulo di vedere tanta confusione sotto il cielo: mentre fascisti e antifascisti si accapigliano, mentre salviniani ruspanti e pseudoantagonisti fumati si insultano, il sistema delle banche e della finanza, del capitale e dei signori del neoliberismo si sfrega le mani.
Ancora una volta, le loro azioni (“riforme”, “ristrutturazioni”, e mille altre formulette neo-orwelliane) passano inosservate: gli offesi sonoindisponibili, presi come sono a suonarsele tra loro. Non hanno tempo per organizzarsi contro chi sta caricando il cannone, perché sono assorbiti a prendersi a sassate tra loro. Proprio come i capponi di Renzo nei Promessi sposi, sono intenti a beccarsi a vicenda mentre vengono portati verso la pentola della mondializzazione capitalistica."
Quanto fin quì letto, contiene del vero quanto dell'illusorio. Chi scrive, forse non si accorge che per evidenziare possibile contraddizioni non uscendo dal dualismo dei guelfi e ghibellini. Non prendo le difese di nessuno. Bologna ha del discutibile insieme all'espressione del malcontento e dello sconforto di tantissime persone. Swift, Bilderberg ec. sono mostri da combattere e abbattere ma si vuol far credere che tutto diventi possibile con il monarchico 5 stelle (movimento verso il quale spesso ne condivido le posizioni)? Ciò che mi lascia senza speranza è vedere che nessuno ha voglia di un serio confronto. "Tutti contro tutti" genera il sospetto che ciascuno pensa solo alla propria fazione, quindi ai propri personali interessi e successi. Basta con il dire che ciascuno lava più bianco. State dubitando dell'intelligenza minima della gente. Che voltastomaco!!
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