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mercoledì 11 novembre 2015

Diego Fusaro massacra Salvini e la Lega: "Vivono di incoerenza"


Nel suo editoriale giornaliero per ilFattoQuotidiano.it il giovane filosofo che ha incantato tutti nelle sue apparizioni in tv massacra pesantemente Salvini e la Lega.
Riportiamo il suo virgolettato:

"In fondo, v’era da aspettarselo. È un copione che si ripete da anni, sempre uguale a se stesso: l’ideale arma di distrazione di massaper ottundere programmaticamente le coscienze e dirottare l’attenzione su contraddizioni estinte, di modo che mai si possano vedere quelle che insanguinano il presente.
La piazza di Bologna, ove si erano dati convegno salviniani e altri esponenti dell’armata Brancaleone di una destra che si stenta a capire in cosa si identifichi se non nel mercato, è degenerata nell’ennesimo, patetico teatrino dello scontro in ritardo tra fascistiantifascisti: e questo – non è superfluo notarlo – a settant’anni dalla fine del fascismo reale.
E così, ancora una volta, si è creata l’impressione generalizzata che il pericolo primo e primissimo sia, in questo Paese, il fascismo mussoliniano e non la dittatura dei mercati e il classismo capitalistico, il folle dogma della crescita senza limiti e le derive oligarchico-finanziarie dell’Unione Europea, la disoccupazione e l’assalto del neocapitalismo al lavoro; non il Ttip e il gruppoBilderberg, ma sempre e solo l’eterno nemico fascista, l’alibi ideale per lottare contro nemici morti e sepolti e non dire nulla su quelli in carne e ossa.
Insomma, l’ennesima carnevalata, giusto per evitare di parlare di questioni serie. E il circo mediatico rilancia con entusiasmo, giubilante all’idea di chiacchierare dell’inutile. Chiacchiera, curiosità, equivoco: ecco il segreto della società di massa e della democratica non-libertà. Parlare di tutto senza comprendere nulla; su tutto equivocare, destare la curiosità sulle sciocchezze più macroscopiche, di modo che l’attenzione mai cada, casualmente, su questioni di rilievo. Et voilàil gioco è fatto.
La piazza di Bologna ce ne ha dato un tragico esempio. Da una parte,salviniani ruspanti (è il caso di dirlo!) che brillano per coerenza: parlano di sovranità nazionale, loro che del tricolore volevano servirsi a mo’ di carta igienica; dicono pubblicamente che occorre uscire dall’euro, e poi rassicurano privatamente gli imprenditori circa la loro volontà di mantenere il sistema euro. Vogliono, da veri ruspanti, usare la ruspa contro i deboli e mai – chissà perché…  – verso i poteri forti e i signori della finanza.
Dall’altra parte della barricata, pseudoantagonisti che pensano – ci sono o ci fanno? – che il fascismo mussoliniano sia alle porte, e non si accorgono che il manganello oggi ha cambiato forma ed è quello della violenza economica e del precariato, dei tagli lineari ai salari e delle sacre leggi neodarwiniane della competitività neoliberista. Di questo secondo manganello, ovviamente, non dicono nulla, presi come sono dai fantasmi del passato e dall’“antifascismo archeologico” (la formula, insuperabile, è di Pasolini). E non si accorgono che l’antifascismo, sacrosanto ai tempi di Gramsci, diventa oggi uno strumento al servizio del neoliberismo e del suo costante dirottamento delle armi della critica verso contraddizioni estinte.
E intanto il potere trionfa, incredulo di vedere tanta confusione sotto il cielo: mentre fascisti e antifascisti si accapigliano, mentre salviniani ruspanti e pseudoantagonisti fumati si insultano, il sistema delle banche e della finanza, del capitale e dei signori del neoliberismo si sfrega le mani.
Ancora una volta, le loro azioni (“riforme”, “ristrutturazioni”, e mille altre formulette neo-orwelliane) passano inosservate: gli offesi sonoindisponibili, presi come sono a suonarsele tra loro. Non hanno tempo per organizzarsi contro chi sta caricando il cannone, perché sono assorbiti a prendersi a sassate tra loro. Proprio come i capponi di Renzo nei Promessi sposi, sono intenti a beccarsi a vicenda mentre vengono portati verso la pentola della mondializzazione capitalistica."

1 commento:

  1. Quanto fin quì letto, contiene del vero quanto dell'illusorio. Chi scrive, forse non si accorge che per evidenziare possibile contraddizioni non uscendo dal dualismo dei guelfi e ghibellini. Non prendo le difese di nessuno. Bologna ha del discutibile insieme all'espressione del malcontento e dello sconforto di tantissime persone. Swift, Bilderberg ec. sono mostri da combattere e abbattere ma si vuol far credere che tutto diventi possibile con il monarchico 5 stelle (movimento verso il quale spesso ne condivido le posizioni)? Ciò che mi lascia senza speranza è vedere che nessuno ha voglia di un serio confronto. "Tutti contro tutti" genera il sospetto che ciascuno pensa solo alla propria fazione, quindi ai propri personali interessi e successi. Basta con il dire che ciascuno lava più bianco. State dubitando dell'intelligenza minima della gente. Che voltastomaco!!

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