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martedì 7 luglio 2015

Ultime notizie pensioni: novità choc, tagli dal 1° gennaio 2016


Oggi parliamo dei tagli in arrivo dal 1° gennaio 2016.
Sono stati infatti revisionati i coefficienti del calcolo delle pensioni, adeguati all’allungamento dell’aspettativa di vita. Il calcolo riguarda le quote contributive delle pensioni, le novità sono state disposte da un decreto del ministero del Lavoro, pubblicato ieri nella Gazzetta Ufficiale.
Riassunto delle puntate precedenti, per capire meglio le ultime notizie: la riforma pensioni di Dini, risalente al 1995, revisionò in modo parziale il calcolo delle pensioni, istituendo una quota contributiva, ovverosia una parte che nell’importo dell’assegno previdenziale va calcolato soltanto in base ai contributi versati effettivamente dal lavoratore e dal suo datore di lavoro.

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Attraverso formule matematiche, i contributi vengono rivalutati anno per anno a seconda dell’andamento del Pil e vengono applicati dei coefficienti di trasformazione in base all’età del lavorato al momento di andare in pensione.
Come tutti sappiamo, più tardi si lascia il mondo del lavoro, più alta sarà questa quota.
I coefficienti sono già diminuiti con la riforma Damiano (247/2007), sempre per l’incremento della speranza di vita. Tre anni dopo, con il decreto legge 78/2010, è stato poi stabilito che i coefficienti di trasformazione vanno adeguati a ogni variazione dell’aspettativa di vita.
Per farla semplice e per uscire dalle questioni e dai termini tecnici, dall’anno prossimo la quota contributiva delle pensioni subirà dei tagli, perché avete la colpa di campare troppo (almeno secondo le stime sulla speranza di vita: sarà tutto da vedere se davvero si vivrà più a lungo, conquello che stanno combinando alla sanità pubblica…).

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La diminuzione sarà minima (si parla di circa 8 euro al mese in meno), ma viene da chiedersi come gli venga in mente di sottrarre questi soldi ai pensionati, visto che il rimborso pensioni sarà soltanto di un paio di miliardi, e dunque ne restano circa 16 sottratti in modo incostituzionale dalle pensioni?
Insomma, l’avete capito: quando si tratta di restituire, serve tempo e addirittura una sentenza della Corte Costituzionale. E non rimborsano neanche tutto, appena il 12% in media. Quando invece devono prendere, il mini-prelievo forzoso scatta all’istante, visto che (secondo loro) campiamo troppo: ma con tutte queste arrabbiature, iniziamo a dubitare di diventare tutti dei Matusalemme.

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