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venerdì 3 luglio 2015

Crisi greca, che mazzata per l'Italia (secondo Standard & Poor's)


Quanto potrebbe costare l'uscita dall'euro della Grecia? Una risposta - inquietante - arriva dal colosso del rating Standard & Poor's: 11 miliardi di maggiori oneri sul debito pubblico in un anno. Si tratta del peggiore aumento tra quelli che attenderebbero i paesi di Eurolandia, dove complessivamente Grexit potrebbe costare 30 miliardi tra il 2015 e il 2016. E di questi 30 miliardi, dunque, l'Italia ne pagherebbe più di un terzo. Se alla cifra si sommano i 60 miliardi circa con cui il Belpaese è esposto verso Atene si arriva vicini alla cifra-monstre di 100 miliardi di euro. Un disastro, insomma, anche se il premier, Matteo Renzi, afferma che "l'Italia non avrebbe problemi economici particolari".

Le stime - Di ben altro avviso S&P, secondo cui "gli effetti sulle economie dell'Eurozona si faranno sentire principalmente attraverso rendimenti più alti" da pagare sui titoli di Stato (da cui, appunto, deriverebbero gli oneri pari a 11 miliardi di euro per l'Italia). Infatti, essendo la Grecia "una economia piccola e tradizionalmente più chiusa" di altri Paesi dell'Eurozona, "gli effetti diretti sugli scambi commerciali sarebbero limitati", sottolinea il colosso del rating. E ancora, per S&P, "il principale effetto sull'Eurozona, e specialmente sui Paesi periferici, si materializzerebbe attraverso i mercati dei capitali". E ancora: "L'impatto più significativo di un addio all'euro di Atene consisterebbe nella reintroduzione di un premio legato al rischio valutario, in quanto l'appartenenza all'Eurozona non è più percepita come irrevocabile".

I bond nel mirino - Nel dettaglio, il colosso del rating si attende "un picco iniziale nei rendimenti dei bond sovrani, specialmente per quelle economie percepite dai mercati come fiscalmente più vulnerabili", come l'Italia, appunto. "Il premio - prosegue S&P - è destinato a essere permanente anche se il quantitative easing della Bce farà da tetto ai rendimenti". S&P stima il maggior costo del rifinanziamento dei debiti pubblici dell'Eurozona, come detto, in 30 miliardi: "L'aumento sarà distribuito in modo irregolare, con l'Italia che affronterà l'aumento più grande in assoluto, pari a 11 miliardi".

(liberoquotidiano)

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